FAQ
Nel 2020 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha subito una riorganizzazione che ha dato luogo alla sua soppressione e all’istituzione di due distinti Ministeri: il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dell'Università e della Ricerca. Gli effetti sul Bilancio dello Stato di tale nuovo ordinamento sono presenti a partire dal Disegno di Legge di Bilancio per il triennio 2021-2023.
Nel corso del 2021, in seguito a un riordino delle attribuzioni dei Ministeri, il Ministero dell'Ambiente è stato ridenominato Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero delle infrastrutture e Trasporti è stato ridenominato Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, il Ministero per i Beni e per le Attività Culturali e per il Turismo è stato ridenominato Ministero della Cultura ed è stato istituito il Ministero del Turismo. Gli effetti sul Bilancio di questa riorganizzazione sono presenti a partire dal Disegno di Legge di Assestamento del 2021.
Nel 2023 il Ministero dello Sviluppo Economico è stato ridenominato Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell'Istruzione è stato ridenominato Ministero dell'Istruzione e del Merito, il Ministero della Transizione Ecologica è stato ridenominato Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili è stato ridenominato Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è stato ridenominato Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
L'Area Tematica Bilancio dello Stato espone i pagamenti effettuati nell'anno a valere sulle risorse stanziate e impegnate per lo stesso esercizio.
Una visione complessiva dei pagamenti effettuati nell'anno, riferiti a risorse stanziate nello stesso esercizio ma anche in esercizi precedenti, è disponibile in "Consulta i dati sui pagamenti dello Stato o sulla Spesa statale regionalizzata" nella sezione Analizza.
Nella fase di previsione del Bilancio dello Stato per l’anno 2023, la classificazione economica delle Entrate e delle Spese è stata oggetto di una profonda revisione. Questa si è resa necessaria a seguito dell’adozione, sempre a partire dal 2023, di un piano dei conti integrato il cui scopo è quello di assicurare l’integrazione e la coerenza delle rilevazioni contabili di natura finanziaria con quelle di natura economica e patrimoniale, così come previsto dall’art. 38-ter della Legge n. 196 del 2009. Tale integrazione garantisce una rappresentazione di Entrate e Spese del Bilancio di previsione, del Bilancio assestato e del Rendiconto generale dello Stato, coerente e raccordabile con il piano dei conti economico-patrimoniale e con i valori rappresentati nel Conto economico e Stato Patrimoniale.
I principali cambiamenti riguardano:
- una riorganizzazione dei contenuti delle categorie in tutti e quattro i titoli dell’Entrata, con effetti più rilevanti nel Titolo II e una complessiva revisione delle Tipologie;
- la presenza di due nuove categorie di Spesa rispettivamente destinate ad accogliere “Fondi da ripartire di parte corrente” e “Fondi da ripartire in conto capitale”, precedentemente classificati nelle categorie “Altre uscite correnti” e “Altri trasferimenti in conto capitale”;
- l’azzeramento delle categorie degli ammortamenti sia di Entrata che di Spesa, in quanto gli stessi sono contabilizzati nell’ambito della contabilità economico-patrimoniale.