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FAQ

Qual è la principale fonte dei dati sul Pubblico Impiego in Italia?

La fonte principale è il Conto Annuale, la rilevazione sulla consistenza e i costi del personale delle Pubbliche Amministrazioni effettuata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, ai sensi del D.lgs. 165/2001. La rilevazione fa parte dei flussi informativi del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN). I dati del Conto Annuale vengono pubblicati sul sito contoannuale.rgs.mef.gov.it - link esterno: apertura in nuova scheda entro la fine dell’anno successivo a quello di rilevazione.

Quali enti sono tenuti a trasmettere i dati su consistenza e costi del personale?

L'universo di riferimento del Conto Annuale è costituito dalle amministrazioni pubbliche individuate agli art. 1 comma 2, art. 60 comma 3 e art. 70 comma 4 del D. lgs. 165/2001.

Si tratta, quindi, di tutte le amministrazioni dello Stato, le aziende autonome, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, le istituzioni e gli enti di ricerca e sperimentazione, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, tutti gli enti del Servizio sanitario nazionale, tutte le aziende che producono servizi di pubblica utilità (p.e. le Aziende per l'edilizia residenziale), l'ASI, Unioncamere, l'ENAC, il CNEL, il CNIPA, l'ENEA, per un insieme complessivo di circa 10.000 istituzioni.

Rispetto alle amministrazioni pubbliche considerate dall’ISTAT per la costruzione del Conto Economico Consolidato delle Amministrazioni Pubbliche (lista S13), non vengono inclusi nel Conto Annuale alcuni organi costituzionali ed autorità amministrative indipendenti, le casse e gli enti di previdenza ed assistenza privatizzati, le federazioni sportive, gli enti lirici ed altri organismi (l’ANAS, il fondo di rotazione per le politiche comunitarie, Patrimonio dello Stato S.p.a., Italia lavoro S.p.a., ecc.), mentre vengono compresi altri enti (p.e. Monopoli di Stato ed ACI) che non sono presenti nella lista S13. In ogni caso gli enti inclusi nel Conto Annuale coprono il 97% della lista S13.

Quando trasmettono i dati alla Ragioneria Generale dello Stato le amministrazioni pubbliche?

I dati sulla rendicontazione a consuntivo della consistenza del personale, delle sue caratteristiche e della relativa spesa vengono trasmessi, ai sensi del D.lgs. 165/2001, entro il mese di maggio di ciascun anno alla Ragioneria Generale dello Stato, e successivamente, tramite di essa, alla Corte dei conti e alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento della funzione pubblica.

Durante la fase di rilevazione, a seguito di segnalazioni degli uffici addetti alle attività di controllo, le amministrazioni possono procedere a rettificare eventuali errori nei dati comunicati in occasione delle due precedenti rilevazioni. Tali rettifiche vengono recepite dalla Ragioneria Generale dello Stato durante la fase di pubblicazione del Conto Annuale (che avviene sul sito contoannuale.rgs.mef.gov.it - link esterno: apertura in nuova scheda entro la fine dell'anno successivo a quello di rilevazione). In conseguenza di ciò, i dati relativi ai due anni precedenti l’ultima rilevazione possono subire delle variazioni, in genere dell’ordine di frazioni di punto percentuale.

Nel corso dell’anno 2020, tenuto conto della eccezionalità connessa all’emergenza Covid-19, la scadenza della rilevazione del Conto Annuale 2019 è stata prorogata al 4 settembre 2020.

In che modo i dati delle amministrazioni pubbliche vengono messi a disposizione della Ragioneria Generale dello Stato?

Tutti i flussi informativi riguardanti il personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche previsti dal D.lgs. 165/2001 vengono trasmessi dalle amministrazioni per mezzo del sistema informativo SICO (Sistema Conoscitivo del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche), gestito dalla RGS.

L’IGOP definisce tutte le procedure informatiche di supporto alle rilevazioni per raccogliere in un’unica base dati le informazioni provenienti dalle singole amministrazioni. Il flusso delle informazioni acquisite attraverso SICO consente di effettuare il controllo del costo del lavoro pubblico seguendo l'intero ciclo di formazione della spesa.

Per quali fini viene effettuata la rilevazione del Conto Annuale?

Il Conto Annuale costituisce la fonte ufficiale di informazioni per le decisioni in materia di Pubblico Impiego da assumere nelle sedi istituzionali, nonché, per espressa disposizione di legge, per la quantificazione dei costi dei rinnovi contrattuali. In particolare, i principali utilizzi dei dati raccolti tramite SICO sono:

  • Governo: predisposizione dei documenti di finanza pubblica - DEF e disegno di legge di bilancio; quantificazioni dei provvedimenti che comportano oneri in materia di personale; determinazione del fabbisogno di personale.
  • Parlamento: verifica delle relazioni tecniche ai provvedimenti legislativi.
  • Corte dei conti: referto sul costo del lavoro da presentare al Parlamento ai sensi dell'art. 60 del D. lgs. 165/2001 e attività di certificazione degli oneri contenuti nelle relazioni tecniche che accompagnano i CCNL stipulati dall'ARAN per il personale dei comparti del Pubblico Impiego.
  • ARAN (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni): contrattazione collettiva.
  • ISTAT: statistiche sul Pubblico Impiego.
  • Istituzioni pubbliche o private: studi di settore.

Qual è l’organo rappresentante la PA nei tavoli di contrattazione collettiva nazionale?

L’agenzia che rappresenta la PA è l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni). Istituita nel 1993, essa svolge attività di studio, monitoraggio, negoziazione e definizione dei contratti collettivi del personale dei vari comparti del Pubblico Impiego.

Quali sono le componenti del costo del lavoro pubblico?

Le voci che compongono il “Costo del lavoro dipendente” sono:

Redditi da lavoro dipendente: 1+2+3+4+5

  1. Retribuzioni lorde lavoratori dipendenti: Retribuzioni del personale con contratto a tempo indeterminato; Retribuzioni del personale con contratto a tempo determinato; Retribuzioni del personale con contratto di formazione e lavoro; Gestione mense; Erogazione buoni pasto; Accantonamenti per rinnovi contrattuali.
  2. Oneri sociali a carico del datore di lavoro: Contributi a carico dell’amministrazione su competenze fisse e accessorie; Contributi a carico dell’amministrazione per Fondi di previdenza complementare; Quota accantonamento TFR; Coperture assicurative; assegni per il nucleo familiare; Equo indennizzo.
  3. Benessere del personale;
  4. Somme rimborsate alle amministrazioni per spese di personale comandato; Somme rimborsate alle Università per indennità De Maria; Altre somme rimborsate alle amministrazioni.
  5. Rimborsi ricevuti dalle amministrazioni per spese di personale comandato; Rimborsi ricevuti da enti SSN per indennità De Maria; Rimborsi ricevuti dalla regione per la perequazione stipendiale; Somme ricevute da UE e/o privati; Altri rimborsi ricevuti dalle amministrazioni.

Altri costi: Formazione del personale; Indennità di missione/trasferimento; IRAP.

Costo del lavoro dipendente: Redditi da lavoro dipendente + altri costi

Cosa si intende per privatizzazione del Pubblico Impiego?

Per privatizzazione del Pubblico Impiego si intende il processo, iniziato a partire dagli anni Novanta, di regolamentazione del rapporto di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, caratterizzato dall’applicazione delle norme del codice civile e delle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, nonché dal ricorso alla contrattazione collettiva, secondo quanto stabilito dall’articolo 2 del D. lgs. 165/01.

Infatti, il D. lgs. 29/93 (emanato in base alla L. delega n. 421/92 e recepito successivamente dal D. lgs. 165/01 – Testo Unico sul Pubblico Impiego) ha stabilito che anche i rapporti di lavoro pubblico fossero disciplinati contrattualmente mediante i “contratti collettivi nazionali del lavoro” (C.C.N.L.), stipulati dai sindacati dei lavoratori e da un organismo di rappresentanza delle Pubbliche Amministrazioni, nonché mediante contratti sottoscritti dai sindacati locali con le singole amministrazioni.

Infine, il rapporto di lavoro individuale, in seguito al processo di privatizzazione, è costituito e regolato non già da un atto di nomina da parte dell’Ente bensì da un contratto individuale di lavoro che riveste le forme del contratto tipico del diritto privato.

Il personale sottoposto al regime di diritto privato rappresenta circa l’80 per cento del totale e costituisce il cosiddetto “personale contrattualizzato”.

Dal processo di privatizzazione sono stati esclusi, in ragione delle peculiari funzioni pubbliche ricoperte, alcune categorie (professori e ricercatori Universitari, Magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, personale della carriera Prefettizia e Diplomatica, personale che svolge attività nel settore del Mercato, del Risparmio e della Borsa, dipendenti delle forze armate), che costituiscono il “personale in regime di diritto pubblico”.

Cosa si intende per “personale in regime di diritto pubblico?”

Nella Pubblica Amministrazione esistono due macro-tipologie di dipendenti:

  • Dipendenti pubblici contrattualizzati: si tratta di quei dipendenti pubblici (circa l’80 per cento del totale) il cui rapporto di lavoro è disciplinato dall’art 2 del D. lgs. 165/2001 e dalle norme di diritto privato (c.d. rapporti di lavoro privatizzati).
  • Dipendenti pubblici non contrattualizzati, costituenti il “personale in regime di diritto pubblico”: si tratta di particolari categorie di lavoratori pubblici (meno del 20 per cento del totale) conformate dai rispettivi ordinamenti i quali – ai sensi dell’articolo 3 del D. lgs. 165/2001 – presentano assetto pubblicistico del rapporto di lavoro (c.d. in regime di diritto pubblico) dominato da fonti legislative e da atti normativi. In particolare, sono dipendenti pubblici non contrattualizzati i magistrati ordinari (giudici civili e penali), amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, il personale delle Forze armate, dei Corpi di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il personale della carriera diplomatica e della carriera prefettizia, i ricercatori ed i professori universitari, i dipendenti di alcune Autorità indipendenti.

Come è definito l’aggregato del Pubblico Impiego?

Il personale impiegato nella Pubblica Amministrazione è composto da lavoratori con diverse tipologie di rapporto di lavoro.

Nella sezione Scopri e Esplora di questo portale l’aggregato dei dipendenti pubblici comprende i lavoratori con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (inclusi i dirigenti a tempo determinato in quanto ricoprono posti di funzione non propriamente riconducibili ad esigenze temporanee dell’amministrazione), alcune particolari figure professionali che hanno rapporti di lavoro non a tempo indeterminato (ad es. supplenti scolastici) e il personale disciplinato da norme di diritto pubblico (ad es. direttori generali, allievi dei Corpi di polizia).

Nella sezione Analizza il totale del Pubblico Impiego comprende, oltre il totale dei dipendenti pubblici esposto in Esplora, i lavoratori con contratti flessibili (tempo determinato, LSU, in formazione e lavoro, interinali). Per maggiori informazioni circa la composizione del Pubblico Impiego cfr. il sito della RGS Conto Annuale - link esterno: apertura in nuova scheda.

Infine, l’aggregato del Pubblico Impiego utilizzato per le comparazioni internazionali è costruito in base agli occupati nei settori: O – “Pubblica Amministrazione e difesa, assicurazione sociale obbligatoria”; P – “Istruzione”; Q – “Sanità e assistenza sociale” secondo la nomenclatura europea NACE Rev.2 - link esterno: apertura in nuova scheda delle attività economiche. Tale perimetro è più ampio rispetto all’universo dei dipendenti pubblici definito nel Conto Annuale in quanto le attività economiche secondo la NACE non fanno distinzione tra settore pubblico e privato (ad es. l’attività economica P – “Istruzione” comprende gli occupati delle scuole e università sia pubbliche che private). Lo stesso perimetro è stato utilizzato per tutti i paesi rappresentati.

Cosa si intende per lavoro flessibile nella Pubblica Amministrazione?

La forma ordinaria di lavoro nella Pubblica Amministrazione è quella del contratto subordinato a tempo indeterminato. La disciplina normativa sul Pubblico Impiego prevede tuttavia che le amministrazioni possano avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, nel rispetto delle procedure di reclutamento vigenti.

In base all’art. 36 del D. lgs. 165/2001 il ricorso al lavoro flessibile è ammesso esclusivamente per rispondere ad esigenze di carattere temporaneo o eccezionale; nel ricorrervi, inoltre, le amministrazioni devono rispettare specifici limiti di spesa. Per le esigenze connesse con il proprio fabbisogno ordinario le pubbliche amministrazioni possono invece assumere esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

I contratti di lavoro flessibile che i datori di lavoro pubblici possono stipulare in base all’art. 36 del D. lgs. 165/2001 sono contratti di:

  • lavoro a tempo determinato;
  • formazione e lavoro;
  • somministrazione di lavoro;
  • lavoro accessorio.

Come vengono rappresentati i dati nel grafico?

In base alla selezione effettuata sul menu di navigazione principale, il grafico mostra un diverso dettaglio della distribuzione dei dipendenti pubblici:

con la selezione di default (Comparto: tutti), il cerchio interno rappresenta il comparto, il cerchio esterno l'aggregato;

se si seleziona un comparto, il cerchio interno rappresenta l'aggregato, il cerchio esterno il contratto (in alcuni casi, la denominazione del contratto coincide con quella dell'aggregato).